domenica 26 febbraio 2017

Informarsi o no? La potenza della rete.

Chissà se funziona come nei film:

abbiamo uno splendido Vox AC30 Top Boost del 1965 in restauro.
Aprendolo abbiamo trovato l'indirizzo di quello che potrebbe essere stato il primo proprietario.

Il Vox é stato riparato nel 1972 dalla Clive Noble, sempre di Cardiff.

Ora, nei film bisognerebbe andare all'indirizzo con l'amplificatore, un anziano signore ci aprirebbe la porta e si metterebbe a piangere vedendo l'oggetto che tanti anni fa ha venduto, ringraziandoci per sempre. Inoltre la nipote si innamorerebbe per sempre di noi...

Invece lo restauriamo e lo ridiamo al proprietario, che non é neanche Mr. Smith,
come si vede qui...

ma intanto andiamo su google maps a vedere
dove l'anziano amplificatore ha iniziato la sua carriera e dove é stato trascinato attraverso la porta minuscola...

Ecco la casa

Non escludiamo però che una piccola ricerca ed una mail non possano essere mandate!

sabato 25 febbraio 2017

Autocostruzione: basta la buona volontà?

La premessa é che ci sono migliaia di kit già pronti, dove vengono forniti schemi di montaggio, componenti, istruzioni passo-passo per ottenere il risultato. E questo, se seguito alla lettera consente un risultato eccellente ( se non si sbaglia nulla).

Diverso forse il discorso dell'autocostruttore più evoluto o che si definisce tale; iniziano le personalizzazioni, le interpretazioni e le approssimazioni.

Ma perché questo discorso?

perché ci arriva in riparazione un amplificatore autocostruito, non dal proprietario al quale non si accendono più i filamenti delle valvole tranne quella di raddrizzamento; lui teme che si sia guastato tutto, ma la diagnosi é semplice: non arriva la tensione a tutti i filamenti sul lato del 6.3 V del trasformatore. La valvola di raddrizzamento invece si accende perché ha una tensione di filamento diversa e separata.

L'amplificatore, sebbene vendutogli come "progettato e realizzato appositamente per lui" altro non é che un kit del celebre Fender Bassman 59, con circuito 5F6-A.

In teoria dovrebbe essere cosí:



Invece, ben interpretato é cosí:


E vi risparmiamo le altre foto dove il caos é ancora più delirante.
Il problema filamenti si risolve seguendo il cavo dal trasformatore agli zoccoli, dove troviamo uno degli stessi saldato male, che spesso non tocca.
Ripristinato ci troviamo con una valvola finale cotta ( si sbriciola lo zoccolo mentre la togliamo) e la valvola invertitrice di fase che non funziona più. Anche la raddrizzatrice é quasi esaurita.
E l'amplificatore ha solo quattro anni.
Approfondiremo, ma per ora é tornato a funzionare.

sabato 18 febbraio 2017

Il restauro: conservativo o migliorativo?

Il dilemma è noto: il restauro è da intendere totalmente conservativo o, nel caso di possibili miglioramenti, è necessario modificare?
Cosa fare quindi con un Vox AC30 top boost del 1965?
Lasciare intatto il cabinet, tutte le viti, tutte le scollature o migliorare?

Attendiamo consigli...

 

mercoledì 15 febbraio 2017

Dall'idea al prototipo: entusiasmo e fatica

Entusiasmo:

Ogni tanto mi viene un'idea, ne analizziamo insieme le possibilità di interesse e ne definiamo le caratteristiche.

Parto: in questo caso un selettore particolare che deve avere una interfaccia utente semplice ma che consenta di scegliere ogni configurazione.

Studia e ristudia mi ritrovo con quaranta pulsanti e sessanta led da gestire!

Già rischio che l'entusiasmo diminuisca.

Passo quindi alle bozze di progetto; scelgo un circuito integrato che faccia tutto, controlli i led ed i pulsanti, ed in effetti ne trovo uno perfetto, ma che non ha certo cento piedini in grado di gestire il tutto. Lo fa utilizzando delle matrici.

Fatica:

Disegnare e ridisegnare la matrice per ottimizzare il layout del circuito e l'assegnazione dei pin ai led; forse il problema è che sono un progettista con un po' di anni sulle spalle e quando ho cominciato la disponibilità di righe di codice e la velocità dei microcontrollori era ridotta all'osso e anche se del
firmware non mi occupo più, sono intimamente convinto che un buon layout iniziale possa facilitare il lavoro di chi scriverà il codice.

Quindi sono tre giorni che mi arrovello su questa tabella, anche convinto che l'uomo del software mi ringrazierà perché potrà estrarre dalla stessa gli indirizzi già in ordine per il suo codice ( ma non ne sono convinto, ne che serva ne che mi ringrazierà)



lunedì 13 febbraio 2017

Ho visto alzarsi il fumo... ( il terrore di tutti i proprietari di amplificatori a valvole)



Il proprietario ce lo ha portato dicendo: " Mentre io fumavo fuori dalla sala prove l'ampli fumava dentro..."
Innanzitutto stabiliamo il modello; dai coni e dai componenti si capisce che è un Rose Morris Vox AC30 Top boost reverb.
Costruzione del 1979.
Lo apriamo e troviamo il disastro, come si può vedere in queste terribili e crude immagini...






Un filo dell'anodica delle valvole si è staccato andando a fare vari cortocircuiti, fiammate varie e distruggendo

anche alcune valvole finali.
Il condensatore principale è scoppiato e ci sono segni di bruciature ovunque.

Tanta pazienza e lavoro per mantenere il più possibile l'originalità ma ora il Vox è tornato a suonare, con 

grande soddisfazione del proprietario.

sabato 11 febbraio 2017

Valvole contro transistor: il perché della nostra filosofia.

Da quando abbiamo iniziato a progettare i nostri amplificatori, la scelta di base é stata radicale: solo valvole, nessun circuito stampato, saldature point to point.
Una scelta fatta per il prepotente ritorno al Vintage di questi anni? O per la semplicità di progetto?

Innanzitutto abbiamo le orecchie e la testa piene del suono delle valvole: dagli anni '50 fino agli anni 80/90 tutti i suoni che abbiamo sentito dai chitarristi di tutto il mondo passano da amplificatori a valvole, Marshall, Fender, Orange, Hiwatt, Vox. Ed è quello che ci piace.

Poi il genere musicale che andiamo ad amplificare: con i nostri amplificatori non é in teoria possibile suonare generi High Gain come il Metal, l'hardcore o tutto dove serve una distorsione granitica ed ipercompressa:
siamo sicuramente più adatti al suono pulito, spinto quel tanto che basta per mordere con un crunch adatto all'hard rock ed al blues.

Poi il fascino del filamenti che si illuminano un po' per volta, il soffio dal cono, la difficoltà e spesso l'influenza dei controlli di tono sul volume e viceversa, e tutto quello che c'e  in un amplificatore a valvole, perché le scelte non sono in direzione alla Hughes&Kettner, per fare un esempio: controlli perfetti, stack dei toni ineccepibile, volume e gain perfettamente gestibili.

Noi abbiamo scelte progettuali che prevedono grande adattabilità ma poca ripetibilità: l'amplificatore deve essere regolato ad ogni concerto, ad ogni cambio di strumento, per adattarlo alla situazione musicale, ma ci ripaga con una risposta dinamica enorme. Insomma, va domato.

Ecco il perché della nostra scelta. Tutta da approfondire, se si vuole.

Stay Tuned!


giovedì 9 febbraio 2017

Il Blog della Liuteria Elettrica

Ciao a tutti. Queste poche righe per iniziare una serie di post che tratteranno degli argomenti inerenti la nostra attività.
Vogliamo con questo blog condividere le nostre esperienze e le nostre passioni, quindi...Stay Tuned!

Little Big Muff: apriamo e scopriamo le differenze.

E' giunta l'ora di aprire le due stompbox per verificare quali son le differenze circuitali che le differenziano così tanto nel suon...